Non è un’invenzione. La Canapa sarebbe una reale alternativa per sostituire quei prodotti di plastica altamente inquinanti che stanno distruggendo il nostro ambiente.
Che stiamo aspettando allora? L’emergenza c’è e l’Unione Europea ha approvato ad ottobre una nuova normativa che mira alla riduzione dell’uso di questo materiale all’interno degli Stati membri. Entro il 2021 saranno vietati i prodotti monouso come piatti, posate, bastoncini cotonati, bicchieri e cannucce. Entro il 2025, si prevede riduzione di tutti quegli utensili per i quali ancora non esistono alternative sul mercato, come ad esempio i contenitori alimentari per frutta e verdura. Come limite la stessa data, il 90% delle bottiglie dovranno essere raccolte e riciclate. La direttiva, inoltre, invita i paesi europei a pianificare dei programmi nazionali per incoraggiare l’uso di prodotti alternativi, il riutilizzo e il riciclo di questo composto con cui abbiamo avvelenato, e continuiamo a farlo, il nostro ecosistema.
Eccoci qui. Incoraggiare l’uso di materiali alternativi. Allora ci chiediamo, ne abbiamo la possibilità? Sì. Potrebbe essere la Canapa, pianta versatile e dai mille usi. E non perché siamo di parte e tentiamo di portare acqua al nostro mulino, ma perché effettivamente la possibilità esiste e, per chissà quale ragione, si chiudono gli occhi davanti a un’opportunità fattibile.
Il 2018 sta per finire. Mancano circa dieci giorni. Per qualcuno, un momento tanto atteso. Ci prepariamo ad accogliere il nuovo anno nel migliore dei modi. Una corsa ad organizzare la cena più variegata, la festa più divertente, la serata più memorabile. E nel frattempo pensiamo ai buoni propositi che dovranno accompagnarci fino alla mezzanotte del 31 dicembre.
Tra resoconto di un anno trascorso, mete nuove, obiettivo incoraggianti, potremmo anche augurarci che, finalmente chi di dovere si accorga che, a volte, le soluzioni ai problemi non sono poi così lontane e complicate.
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Un augurio per il 2019
Non l’abbiamo certo detto solo noi che la Canapa sarebbe una valida alternativa alla plastica. La storia passata e presente lo dimostra. Dall’automobile progettata da Henry Ford, costruita interamente con materiali estratti da questa straordinaria risorsa (lo stesso Ford della catena di montaggio, per intenderci), alla Kanesis, giovane azienda siciliana creata nel 2015 che produce un materiale plastico, simile al polipropilene, ricavandolo dai materiali scartati dalla lavorazione del vegetale. Un prodotto totalmente biodegradabile, privo di tossine, interamente riciclabile e, dettaglio da non sottovalutare, con prezzi concorrenziali.
L’alternativa dunque esiste ed è reale. In un mondo dove il 70% dei rifiuti depositati nei mari è costituito da oggetti di plastica, in cui se ne producono tra i 250-300 milioni di tonnellate di cui solo il 10% viene recuperato, i cui danni economici a causa degli effetti negativi sul settore turistico e ittico si aggirano intorno ai 259 e i 695 milioni di euro. Un dato in crescita, continuando con questa condotta scellerata.
È fine anno, e non vogliamo angosciarvi con pensieri negativi. Poniamo sul tavolo questa riflessione solo per un augurio positivo. Perché crediamo che un uso intelligente, consapevole e libero da pregiudizi possa contribuire a rendere più sano il nostro ambiente. Perché, come diceva Aristotele, “la Natura non fa nulla di inutile”. E lo sappiamo, gli antichi filosofi hanno tanto ancora da insegnare.
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