Se ne sente parlare sempre, ma spesso è confuso con un altro cannabinoide: parliamo del CBD, un’abbreviazione fuorviante che sta letteralmente per “cannabidiolo”.
Di che si tratta? Il CBD è un metabolita della pianta di canapa, anche conosciuta con il nome di Cannabis Sativa. Questa molecola fa parte dei numerosissimi cannabinoidi, decine e decine secondo l’OMS, di cui è ricca questa pianta.
A differenza del THC, il principio psicoattivo vietato dalla legge, il CBD non ha effetti stupefacenti e non provoca assuefazione nonostante il suo consumo apporti numerosi benefici.
La diffusione del CBD
A partire dagli anni Quaranta, quando i cannabinoidi vennero isolati, e soprattutto Sessanta del Novecento, quando la ricerca sui composti si fece sempre più specifica e accurata, il CBD ha subito una lenta ma continua ascesa tra i prodotti più ricercati dal mercato, tanto da far registrare in Europa nel secondo decennio degli anni 2000 un boom di merci contenenti o derivati dalla lavorazione della canapa, per sfruttarne il cannabidiolo.
I benefici apportati alla salute da parte del CBD hanno stimolato la proliferazione di ricerche e studi sulla sua composizione e sui suoi effetti per sfruttarlo al meglio nella farmacologia e nell’industria del benessere e della cosmetica.
Gli effetti del CBD
Quando assunto, il CBD, al pari del THC, entra in contatto ed interagisce con il sistema endocannabinoide (SEC) dell’organismo umano, attivandone due recettori, il CB1 e il Cb2.
La stimolazione del SEC induce una serie di effetti positivi per il corpo e la mente. Grazie alla solubilità della molecola nei lipidi, è in grado di intercettare e agire sui segnali provenienti dalle cellule nervose, responsabili in particolar modo del dolore o dello stress.
Si è dimostrato infatti che il CBD è un potente:
- Analgesico: combatte il dolore
- Antitumorale e anticancerogeno: inibisce la prolificazione delle cellule cancerogene
- Anti convulsionante: attenua o previene le crisi convulsive
- Anti-distonico: migliora le capacita motorie
- Antiemetico: riduce nausea e vomito
- Antiossidante: previene la formazione di radicali liberi
- Antipsicotico: attenua gli stati di alterazione psicologica
oltre ad avere proprietà rilassanti, vaso costrittive – specie per la riduzione dell’ipertensione oculare – ma anche energizzanti e neuroprotettive.
Tra gli studi più promettenti sull’impiego del CBD in medicina, c’è quello che lo vede come protagonista della lotta contro l’Alzheimer e le malattie neurodegenerative, mentre nel 2007 una ricerca del California Pacific Medical Center Research Institute ha avanzato l’ipotesi che il CBD possa bloccare positivamente il gene Id-1 responsabile della proliferazione delle metastasi del cancro al seno.
Leggi anche: Ecco come il CBD ti aiuta a combattere la depressione
Come si assume il CBD?
Il cannabidiolo, come abbiamo visto, è contenuto in grandi quantità nelle piante di canapa, sia nei fusti che nei fiori. Solitamente viene effettuata un’estrazione dal vegetale da cui si ricava la forma più pura di CBD, ossia i cristalli.
Ma sul mercato si trovano facilmente anche l’olio essenziale, più o meno diluito, per uso alimentare o per uso cutaneo. Si può assumente il CBD anche via aerea grazie agli e-liquid e alle sigarette elettroniche che ne vaporizzano l’estratto.
Altri usi
Infusioni e tisane a base di fiori di CBD possono aiutare a distendere i nervi dopo una lunga giornata lavorativa, così come spalmare le creme per viso e corpo a base della molecola, ma se si ha bisogno di energia immediata si possono prendere anche capsule contenenti il principio attivo.
Oltre agli scopi terapeutici e medicinali, l’utilizzo del CBD lenisce e allevia i tremori, così come migliora la qualità del sonno.
Se consumato prima di un’estenuante attività fisica, il CBD può prevenire l’insorgere di dolori post allenamento o da affaticamento, pur non essendo considerato doping.