Il 2018 sta per finire e una buona notizia ci farà accogliere il 2019 con più ottimismo. Di qualche giorno fa è infatti l’annuncio che la Regione Lazio ha approvato un Odg che riguarda la produzione indoor di Cannabis per uso terapeutico.
Un passo in più verso una scelta consapevole circa la possibilità di aumentare la produzione di quella sostanza base per i medicinali destinati alla cura dei sintomi di diverse malattie. Dalla sclerosi multipla ai dolori derivati da malattie neurodegenerative, dai disturbi dell’alimentazione all’ansia e alla depressione, dalla cura dei disturbi legati al sonno ad alcune forme di dislessia e tante altre patologie, la Cannabis sembra essere una risorsa utile e promettente i cui possibili benefici vengono approfonditi e indagati puntualmente dalla ricerca scientifica.
Da quando 16 regioni italiane hanno decretato il rimborso da parte del Sistema Sanitario Nazionale dei farmaci a base di Cannabis, l’uso è aumentato in modo esponenziale. La produzione attualmente è monopolio dello Stabilimento Chimico Militare di Firenze, ma da nord a sud sono varie le proposte affinché si possa superare questa situazione per far fronte al crescente fabbisogno, senza dipendere più in modo rilevante e dispendioso dalle importazioni olandesi e canadesi.
Un altro segno che qualcosa si sta muovendo. L’accettazione delle qualità di questa versatile pianta passa dai tavoli politici. Entra nelle discussioni dei Palazzi di Potere e trova spazio fra quelle iniziative di progresso civile che darebbero un concreto aiuto a quei cittadini affetti da diverse forme di patologie per cui l’utilizzo della Cannabis Terapeutica rappresenta davvero un’opportunità importante.
La proposta della Regione Lazio è stata approvata. Ora la palla passa in mano al governo italiano. E dovrà essere il Ministero della Salute a dare il via libera.
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Un muro di pregiudizi che sta per essere abbattuto
Ad aprile del 2017, Zingaretti firma il decreto 151 sulla regolamentazione della somministrazione dei medicinali a basa di Cannabinoidi. Dopo che altre regioni italiane hanno normalizzato la possibilità di terapie a base di Cannabis, arriva anche il sì del Lazio.
Alcuni i limiti previsti. Il costo delle cura è infatti rimborsato solo ad alcune e ben definite categorie di pazienti. Per gli altri, le spese saranno a loro carico. Ma è comunque un gran passo in avanti, in un Paese come l’Italia dove un proibizionismo carico di pregiudizi e cattiva informazione ha sempre avuto la meglio.
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La proposta del Lazio, un altro piccolo grande traguardo
Avanzata dal capogruppo della lista radicale + Europa Alessandro Capriccioli e appoggiata dalla maggioranza guidata dal governatore Nicola Zingaretti, l’idea segue di qualche mese l’iniziativa del giunta lombarda. Il progetto di Milano si spingeva addirittura più in là, individuando anche i territori in cui dare il via alla produzione di Cannabis.
Ora anche la regione della capitale mette in campo il problema e apre la discussione. L’obiettivo è quello di permettere la coltivazione della pianta, per riuscire a soddisfare la richiesta dei tanti che potrebbero avere grandi benefici medicinali da questa pianta millenaria. E si fa di più. Si prevede anche di facilitare l’accesso a questi farmaci, fornendo la pubblicazione annuale dei dati relativi ai pazienti in cura e alla quantità dei medicinali utilizzati per poter dare una reale stima dell’effettivo fabbisogno.
È una notizia perfetta negli ultimi giorni dell’anno. Quando tutti ci stiamo preparando ad accogliere i nuovi 365. Ultime 90 ora circa di questo 2018 in cui si tiranno le somme, si fanno progetti, e si stabiliscono i buoni propositi per quel 2019 che sta arrivando e che ci prepariamo ad accogliere. Quale migliore augurio di questo, allora.
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