Per la prima volta in Italia è stata dimostrata l’efficacia dei farmaci a base di Cannabis su pazienti affetti da malattie del motoneurone, come la SLA. Ed è una grandissima scoperta e una valida, rivoluzionaria alternativa per contrastarne i sintomi. Un risultato tutto made in Italy.
Pubblicato su Lancet Neurology, lo studio, condotto con la collaborazione di diversi centri d’eccellenza nel campo della ricerca scientifica e finanziato dalla Fondazione Italiana di Ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica, è il primo a essere stato condotto su persone affette da queste patologie. Un gruppo di ricercatori italiani ha dimostrato come la somministrazione di farmaci Cannabinoidi sia in grado di ridurne alcuni sintomi, tra cui la spasticità dei muscoli.
Una grande conquista per migliorare la qualità della vita di chi già si trova a dover fare i conti con situazioni dolorose e complicate. Un motivo in più per provare a dare fiducia a una pianta che ha in sé tante risorse da poter sfruttare. Liberando la mente di tanti da luoghi comuni e pregiudizi.
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Uno studio tutto Made in Italy
La ricerca in doppio cieco, che significa che né i medici né i pazienti sapevano chi fosse in trattamento e chi ricevesse invece solo placebo, è stata condotta, tra gennaio 2013 e dicembre 2014, su un campione di 59 pazienti maggiorenni. A 29 di questi è stato somministrato il farmaco Cannabinoide per un periodo di 6 settimane. Nella seconda fase, a tutti i partecipanti è stato dato il medicinale.
L’equipe che si è occupata della sperimentazione ha visto impegnati medici e ricercatori di diversi centri d’eccellenza, tra cui il dipartimento di Neurologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, l’Università Vita-Salute San Raffaele, guidati dal professor Giancarlo Comi, direttore dell’Istituto di Neurologia Sperimentale (INSPE) e coordinatore dell’area neurologica.
Il farmaco somministrato è a base di Cannabis Sativa con una percentuale uguale di TCH e CBD. Un preparato ottenuto da sostanze derivate dalla Canapa che è già stato testato e autorizzato per il trattamento delle persone con sclerosi multipla.
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Dopo 6 settimane i risultati sono sorprendenti
Dopo le sei settimane previste, i risultati hanno dimostrato miglioramenti significativi per quanto riguarda la difficoltà motoria legata alla spasticità, riducendo il dolore causato dalla rigidità e migliorando la qualità del sonno.
Una svolta importante, anche perché, come ha dichiarato il professor Giancarlo Comi: «il risultato positivo di questa sperimentazione clinica deriva non solo dalla dimostrata efficacia di questa associazione di Cannabinoidi, ma anche dal buon profilo di sicurezza e tollerabilità che è fondamentale». Un farmaco valido, tollerato dai pazienti e sicuro.
Alcuni studi precedenti condotti su animali avevano dimostrato come le sostanze contenute nella Canapa avessero una funzione neuroprotettiva, capace di ritardare i danni motori. Il prossimo passo della ricerca potrebbe essere quello di studiare quest’effetto sulle persone. Noi lo speriamo. Perché la Cannabis non è quella pianta pericolosa descritta per decenni, ma una risorsa utile sotto tanti e importanti punti di vista. E questo studio ne è un esempio concreto.
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